giovedì 11 ottobre 2007

11 OTTOBRE... LEONI PER UN GIORNO!

Con Sigonella, Bettino Craxi, allora Presidente del Consiglio, venne meno a una regola imposta dall’Impero Usa agli stati vassalli: l’ossequio del primato dei loro interessi, al di là di qualsiasi principio d’indipendenza. Rifiutando di consegnare i palestinesi ai marine, Craxi osò affermare, invece, il rispetto della sovranità della nazione italiana.

Lunedì 7 ottobre 1985
Un commando palestinese sequestra, nelle acque territoriali egiziane, la nave da crociera italiana Achille Lauro, con 545 persone a bordo, e la dirotta verso la Siria.

Martedì 8 ottobre.
La Siria non permette alla nave di entrare nelle sue acque territoriali. I terroristi uccidono Leon Klinghoffer, americano di origine ebraica. Le autorità statunitensi ricevono la notizia della morte di un cittadino americano.

Mercoledì 9 ottobre.
Con la mediazione dell’Olp, la nave rientra a Porto Said, in Egitto, dove gli ostaggi vengono liberati.

Giovedì 10 Ottobre.
Gli Stati uniti chiedono l’estradizione del commando palestinese al Governo egiziano.

Il Governo italiano tratta con l’Olp la consegna dei quattro dirottatori perché siano giudicati in Italia, considerato che, nel diritto nautico internazionale, una nave è territorio della bandiera che batte.

Il Governo egiziano imbarca su un aereo di bandiera, con l’intenzione di trasportarli in Tunisia i quattro dirottatori, due negoziatori palestinesi, Abu Abbas e Hani el Hassan, nominati da Arafat, un ambasciatore del governo del Cairo ed alcuni elementi del servizio di sicurezza egiziano.

Il Governo tunisino nega all’aereo il permesso di atterrare.

L’aereo viene intercettato all’altezza del Canale di Sicilia da F-14 americani e dirottato.

Il Governo americano chiede a quello italiano il permesso di farlo atterrare nella base NATO di Sigonella, in provincia di Siracusa. Il presidente del Consiglio, Bettino Craxi, concede l’autorizzazione.

Venerdì 11 Ottobre.

h. 0,15 L’aereo atterra a Sigonella. Sulla pista, viene circondato dai soldati italiani: Vam dell’areonautica e Carabinieri.

h. 0,21 Atterrano due C-141 statunitensi. Scendono, armi in pugno, i militari della Delta Force americana guidati da generale Steiner. Si dirigono verso il Boeing egiziano, fermo sulla pista, e lo circondano a loro volta. Chiedono la consegna dell’aereo e di Abu Abbas, ritenuto il vero capo del commando palestinese (quale effettivamente è).

h. 0,45 Bettino Craxi ordina all’Ammiraglio Fulvio Martini, capo del Sismi, di assumere le operazioni militari per il rispetto della sovranità nazionale italiana. Il ragionamento non fa una piega: il delitto è avvenuto su una nave italiana e i dirottatori si trovano su territorio italiano. E’ l’Italia

che deve giudicare i colpevoli. Inoltre, al momento, non esistono prove certe che Abu Abbas sia imputabile del reato.

h. 1,15 Affluiscono nuovi rinforzi militari italiani alla base che circondano a loro volta la Delta Force americana. Si sfiora il conflitto armato fra italiani e americani.

h. 5,30 Gli americani si ritirano. La polizia ita

liana arresta i 4 dirottatori.

Tarda mattinata L’Ammiraglio Martini arriva a Sigonella. Comincia la trattativa con gli egiziani rimasti a bordo dell’aereo. Si decide di trasferire il Boeing a Ciampino. Martini chiede una scorta di aerei caccia all’aeronautica italiana.

h. 21,30 circa poco dopo essersi alzato in volo il convoglio aereo taliano, decolla da Sigonella, senza preventiva richiesta di autorizzazione, un caccia F-14 della Sesta Flotta americana che cerca di interferire con la rotta della formazione italiana, al fine di dirottare l’aereo egiziano. Non ci riesce.

h. 23,00 circa Il boeing egiziano, sotto sco

rta dell’aeronautica italiana, atterra a Ciampino. Un secondo aereo militare americano, dichiarando uno stato di emergenza, chiede e ottiene l’autorizzazione all’atterraggio immediato. Atterrato a sua volta, si dispone di traverso sulla pista con la chiara intenzione di impedire qualsiasi ulteriore manovra all’aereo egiziano.

L’Ammiraglio Martini fa sapere al pilota americano che ha cinque minuti di tempo per liberare la pista, dopodichè darà ordine di buttarlo fuori con i bulldozer. Ne passano solo tre: l’F-14 accende i motori e riparte.

La battaglia di Sigonella è finita, vinta dalla Sovranità nazionale italiana...la Repubblica Italiana post bellica: leoni per un giorno.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che ci sta combinando Storace? Finalmente qualcuno che ha voglia di fare il Leone? Sto aspettando con ansia un post sugli ultimi movimenti dell'ex governatore Laziale.

Anonimo ha detto...

Io ne ho visto uno ancora più encomiabile di Leone.
Parlo di un tizio italiano, costretto ad andare in Irlanda per lavoro, che ad un certo punto ha "sfanculato" tutto e tutti ed ha preferito vivere l'odierna e squallida italianità, ma sul Sacro Suolo Patrio al posto di una migliore qualità di vita, ma lontano dalla sua Terra.
Provate ad indovinare chi è???

Ave!!!
Lord Invictus

l'Ostile ha detto...

...il leone caccia dove abbondano le prede! Ma un giorno il leone torna, e se trova la sua tana saccheggiata, nessuno potrà mai frapporsi tra lui e la pista di sangue.

l'Ostile ha detto...

PS: A scanso di ulteriori equivoci, la tana è la Patria, Lord Invictus.

nuovopatriota ha detto...

La tana sarà sempre la Patria...
;)

+nuovopatriota+
[amate la patria! essa ci nutre e ci onora!]

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie